Addio a Chuck Berry. La chitarra e il sorriso che inventarono il rock 'n roll

di redazione 19/03/2017 ARTE E SPETTACOLO
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Addio a  Chuck Berry, il musicista che con la sua memorabile chitarra firmò l'era del rock 'n roll attraverso brani risultati intramontabili come 'Johnny B Goode' e 'Roll Over Beethoven'

Aveva 90 anni. Il decesso è stato confermato dalla polizia di St. Charles County, in Missouri.

Chuck Berry - anche soprannominato 'crazy legs' per il suo modo di ballare muovendo le gambe mentre suonava - ha influenzato generazioni di musicisti. La rivista Rolling Stones, inoltre, lo ha inserito nella lista dei 100 migliori artisti di sempre dopo i Beatles, Bob Dylan, Elvis e i Rolling Stones.

n questi mesi era prevista l'uscita del suo nuovo album, dal titolo Chuck, una sorta di regalo per il suo 90esimo compleanno: è il primo Lp di Berry dal 1979 con canzoni originali scritte, registrate e prodotte da lui e dedicate alla moglie Themetta. "Mia cara, sto invecchiando! - aveva detto Berry - Ho lavorato a questo disco per tanto tempo. Ora posso appendere le scarpe al chiodo!".

E' morto Chuck Berry, il musicista che con la sua memorabile chitarra firmò l'era del rock 'n roll attraverso brani risultati intramontabili come 'Johnny B Goode' e 'Roll Over Beethoven'Aveva 90 anni. Il decesso è stato confermato dalla polizia di St. Charles County, in Missouri.

 Chuck Berry - anche soprannominato 'crazy legs' per il suo modo di ballare muovendo le gambe mentre suonava - ha influenzato generazioni di musicisti. La rivista Rolling Stones, inoltre, lo ha inserito nella lista dei 100 migliori artisti di sempre dopo i Beatles, Bob Dylan, Elvis e i Rolling Stones.

 In questi mesi era prevista l'uscita del suo nuovo album, dal titolo Chuck, una sorta di regalo per il suo 90esimo compleanno: è il primo Lp di Berry dal 1979 con canzoni originali scritte, registrate e prodotte da lui e dedicate alla moglie Themetta. "Mia cara, sto invecchiando! - aveva detto Berry - Ho lavorato a questo disco per tanto tempo. Ora posso appendere le scarpe al chiodo!".

La storia Chuck Berry è la storia dei suoi grandi successi che infiammavano i jukebox e che hanno dato un nuovo significato alle classifiche musicali, a partire da 'Maybellene', del 1955, il primo singolo inciso da Chick Berry, considerato uno dei primi brani rock in assoluto, che rimase al primo posto delle classifiche di R&B per nove settimane. "Se si volesse dare un altro nome Rock 'N' Roll lo si potrebbe chiamare Chuck Berry", sono parole di John Lennon secondo alcuni. E non a torto, considerato il contributo indelebile che Chuck Berry ha lasciato per sempre nella storia della musica: con 'Roll Over Beheetoven' per esempio, brano del 1956 che ad oggi è tra i più riconoscibili da svariate generazioni, fino al classico dei classici 'Johnny B. Goode' del 1958.

Scrive il New York Times: "Mentre Elvis Presley era la prima pop star del rock, beniamino delle adolescenti, Chuck Berry ne era il teorico e genio concettuale, l'autore che capiva cosa i ragazzi volevano ancor prima che loro stessi lo sapessero". Le qualita' del genio musicale. E la sua formula perfetta passava obbligatoriamente per una chitarra virtuosa, che affondava la sua base nel country, spiccava il volo con il blues ed echeggiava da ogni jukebox grazie a versi diretti, brevi, accessibili, diventando l'inno di una generazione di adolescenti che sarebbe durato per sempre, grazie a 'Sweet Little Sixteen' o 'You Can't Catch Me'.

La mia voce è andata, i miei polmoni non funzionano più bene, non ci vedo molto. Ma voglio ancora fare musica". Aveva detto così pochi mesi fa Chuck Berry, in ottobre, quando aveva compiuto novant'anni. Era nel suo stile, era il suo modo di vivere, era il suo modo di intendere il rock'n'roll. E il suo stile, il suo suono, le sue parole, hanno contribuito a cambiare in maniera radicale la musica popolare alla metà del secolo scorso. Musica che dopo l'avvento di Chuck Berry, di Elvis Presley, di Little Richard, di Jerry Lee Lewis, non è stata più la stessa. Berry, uno dei grandi padri fondatori del rock'n'roll è morto, ieri, a Saint Louis, la città che lo aveva visto nascere nel 1926. E per il mondo della musica è davvero un grande, immenso, lutto. Perché senza Chuck Berry non avremmo avuto gran parte della musica popolare dagli anni Cinquanta ad oggi, non avremmo avuto il rock, quantomeno nella forma in cui fino ad oggi lo abbiamo conosciuto.

"Se volete chiamare il rock in un altro modo chiamatelo Chuck Berry", aveva detto John Lennon sottolineando come lui e una intera generazione di musicisti in tutto il mondo aveva "visto la luce" attraverso il bacino roteante di Elvis e la chitarra elettrica di Chuck Berry. E ancora di più attraverso i testi delle canzoni di Berry, che avevano per la prima volta trattato i temi e gli argomenti cari alla gioventù, ad una categoria sociale che solo pochi anni prima, non esistevano nemmeno. Parlando di musica siamo certi che Brian Wilson non avrebbe potuto scrivere gran parte dei primi e fondamentali hit dei Beach Boys, Keith Richards e i Rolling Stones non avrebbero scritto gli stessi hit, John Lennon non sarebbe stato il "working class hero" del rock inglese. Perché Chuck Berry ha costruito le fondamenta della musica popolare moderna ed è stato ma uno dei principali responsabili della rivoluzione sociale, culturale e artistica che dalla metà del Novecento ha cambiato il volto dell'occidente, usando una chiave semplice, diretta, immediata, imbattibile, quella della musica, quella del rock'n'roll.

Berry fu pero' anche un autore 'impegnato', pur nella sua levita', che con 'Promised Land', 'Too Much Monkey Business' e 'Brown Eyed Handsome Man' riusciva a lanciare allo stesso tempo un'ode e la critica all'America, pur senza mai discostarsi dallo spirito piu' puro del Rock 'N Roll. A consegnarlo definitivamente alla Storia ha contribuito anche Hollywood: Michael J Fox che esegue 'Johnny B.Goode' in 'Back to the Future' del 1985, poi Quentin Tarantino in Pulp Fiction in cui Vincent Vega (John Travolta) e Mia Wallace (Uma Thurman) ballano un twist sulle note di 'You Never Can Tell' incisa da Chuck Berry nel 1964, in una delle scene di ballo piu' famose del Cinema.


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